Coordinamento - Città metropolitana di Milano
Il Programma, promosso dalla Rete territoriale della Città Metropolitana, che insiste sul territorio della provincia di Milano, si inserisce nel quadro delle strategie e delle finalità dell’Asse II-Inclusione sociale del POR-FSE 2014-2020 di Regione Lombardia.
Leggi il testo completo del Programma e dell'Addendum integrativo.
L’asse II si concentra sul contrasto alla povertà attraverso politiche di inclusione attiva, fondate sulla valorizzazione delle risorse dei singoli e delle opportunità del territorio. In particolare, coerentemente con le priorità del POR-FSE Lombardia, la Rete territoriale del Programma intende favorire l’occupabilità delle persone più vulnerabili attraverso lo sviluppo di interventi personalizzati e multidimensionali e la costruzione di mercati del lavoro inclusivi.
I 5 Progetti del Programma
All’interno del Programma sono state individuati cinque progetti che insistono su cinque diverse aree, che aggregano complessivamente tutti i piani di zona del territorio provinciale, garantendo una copertura dell’intero territorio e configurandosi in modo omogeneo per dimensione, numero di abitanti, per la potenziale platea di destinatari, nonché con un riferimento coerente con le rispettive ASST.
- Progetto CIAO! Capacitazione, Inclusione, Attivazione Occupazione. Ambito Sud-est Milano (con l’Azienda Sociale Sud Est Milano, ASSEMI, come ente capofila del progetto) che aggrega anche gli Ambiti del Visconteo, del Corsichese e di Cesano Boscone;
- Progetto IN –LAV Azione integrata per l’occupabilità delle persone vulnerabili. Ambito di Garbagnate Milanese (ente capofila Asc Comuni Insieme) e di Rho;
- Progetto WORK IN PROGRESS – PERCORSI DI INCLUSIONE IN COSTRUZIONE; Ambito dell’Alto Milanese, insieme agli Ambiti del Magentino e dell’Abbiatense (capofila inizialmente identificato in Azienda Sole del Legnanese (So.Le) e sostituito con Azienda Speciale per i Servizi alla Persona di Castano);
- Progetto FACCIAMO SQUADRA CONTRO LA POVERTA’ – ADDA MARTESANA. Adda Martesana, che comprende quattro distretti: Melzo (Comune capofila), Cernusco sul Naviglio, Pioltello e Trezzo;
- Progetto VULNERABILITA’ - FORME INNOVATIVE DI SOSTEGNO ALLE PERSONE FRAGILI. Ambito di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni (capofila ASC Insieme per il Sociale di Cinisello).
Le aggregazioni territoriali dei cinque progetti sono il frutto di un percorso di coprogettazione che ha coinvolto i Comuni e gli Uffici di Piano del territorio, nonché l’ATS Città Metropolitana che ha partecipato al percorso di progettazione sin dalle prime fasi.
Durante il percorso sono stati tenuti in considerazione diversi elementi che hanno portato alla scelta dei cluster progettuali: prossimità degli ambiti, caratteristiche comuni per tessuto sociale e produttivo, omogeneità rispetto al numero di abitanti, presenza di reti di collaborazioni consolidate.
Tutti i progetti intendono promuovere la costruzione di un sistema di servizi territoriali accessibili e replicabili, basati sul modello organizzativo del case-management e del lavoro di rete.
Fabbisogno del territorio
Il Programma e i progetti territoriali hanno come destinatari alcuni soggetti delle fasce più vulnerabili della popolazione - come le donne in condizioni di fragilità, i giovani a rischio di ritiro sociale, le persone con patologie psichiatriche, i soggetti con abuso o dipendenza da sostanze, famiglie con carichi di cura a rischio povertà - che non rientrano in altre misure di inclusione attiva e per cui i servizi universali tradizionali hanno un’efficacia ridotta.
I tre pilastri del Programma
- Disegnare percorsi di inclusione personalizzatie specifici, in grado di riorganizzare attorno al soggetto tutte le risorse del territorio;
- Promuovere l’attivazione e l’occupabilità dei soggetti più vulnerabili;
- Elaborare prassi, protocolli e servizi finalizzati alla rimozione delle barriere all’ingresso del mercato del lavoro.
Obiettivi
Il Programma intende
- contribuire all’incremento dell’occupabilità e della partecipazione dei soggetti più vulnerabili al mercato del lavoro;
- migliorare l’efficacia degli interventi di inclusione per quei soggetti fragili, con un profilo di occupabilità caratterizzato da un livello di svantaggio significativo - che non accedono alle misure già in atto o per cui i servizi esistenti sembrano non essere in grado di garantire risposte adeguate;
- colmare le criticità specifiche del mercato del lavoro dell’area della città metropolitana, consolidando e mettendo a sistema buone pratiche e apprendimenti maturati dai singoli ambiti e trasformando, in un’ottica di maggior inclusività, i meccanismi di accesso.
Risultati attesi
- miglioramento della capacità di intercettare e leggere i bisogni dei destinatari dei progetti territoriali;
- realizzazione di percorsi di accompagnamento individualizzati e integrati, costruiti a partire da una lettura multidimensionale dei bisogni dei soggetti;
- miglioramento del profilo di occupabilità dei destinatari del progetto e la loro attivazione/riattivazione nel mercato del lavoro;
- costruzione di modelli di intervento replicabili e scalabili, che possano contribuire alla rimozione delle barriere di accesso al mercato del lavoro;
- costituzione di reti territoriali all’interno delle aree relative ai singoli progetti per la realizzazione di interventi integrati, costituite da soggetti pubblici e privati;
- condivisione di informazioni relative alle attività sperimentate e alle strumentazioni messe a punto durante lo svolgimento dei progetti e lo scambio di buone pratiche tra i soggetti partner del Programma e dei singoli progetti, nonché la realizzazione di connessioni e scambi tra ambiti territoriali nella prospettiva di costituire una comunità di pratica sul tema dell’inclusione sociale.
Target
Tutte quelle categorie vulnerabili e multiproblematiche che non sono già destinatarie di misure specifiche.
I soggetti destinatari delle misure sono:
- giovani fragili o in condizioni di disagio, con un basso livello di scolarità e una ridotta percezione della propria auto-efficacia, reti familiari poco coese o non in grado di fornire supporto adeguato;
- giovani con problemi di dipendenze
- giovani e adulti con problemi psichiatrici, che hanno necessità di percorsi specialistici e individualizzati, basati su una forte integrazione della prospettiva sociale e di quella sanitaria;
- adulti e famiglie con carichi di cura significativi e a rischio di esclusione del mercato del lavoro (es. lavoratori/lavoratrici over 50), che non siano già percettori del Reddito di cittadinanza;
- donne vulnerabili, provenienti da contesti familiari problematici, con bassi titoli di istruzione e/o con fragilità che non rientrano in precise categorie di tutela.
Si lavorerà quindi non solo con situazioni di disagio conclamato, ma anche con target a rischio o vulnerabili, nell’ottica di elaborare strategie e azioni di prevenzione. Proprio per questa ragione, il Programma prevede l’attivazione non solo dei singoli individui/famiglie beneficiari, ma anche delle comunità di riferimento e degli stakeholder territoriali.
Strategia di intervento
Ciascuno dei cinque progetti ha sviluppato strumenti d’azione e metodologie diverse, in considerazione dei bisogni dello specifico target e delle caratteristiche del contesto sociale e produttivo degli ambiti.
È possibile tuttavia evidenziare alcune strategie comuni, trasversali a tutti i progetti, e che si richiamano al modello del case management. In particolare, il Programma si propone di adottare un sistema che possa accompagnare ogni soggetto durante tutte le fasi del percorso di inclusione.
Nello specifico, uno degli sforzi principali del Programma è il superamento della segmentazione degli interventi di inclusione, facilitando l’integrazione tra i servizi educativi e di formazione, i servizi per il lavoro, i servizi sociali e quelli sanitari.
La strategia del Programma prevede:
- creazione di équipe multidisciplinari territoriali in grado di migliorare le capacità di lettura dei bisogni, delle aspirazioni e delle potenzialità dei destinatari dei progetti;
- sviluppo di piani individuali, flessibili e personalizzati, che sappiano connettere le diverse risorse presenti sul territorio, sviluppando modelli di intervento sistemici. I piani individuali saranno orientati a promuovere l’attivazione dei singoli e la valorizzazione delle loro competenze per il superamento delle condizioni di fragilità e disagio, specialmente (ma non limitatamente) in una prospettiva occupazionale;
- sperimentazione di protocolli e pratiche innovative finalizzate alla rimozione delle barriere all’accesso dei servizi e alla costruzione di mercati del lavoro più inclusivi;
- creazione di una rete territoriale a supporto della messa a sistema delle sperimentazioni e della
loro disseminazione; - valutazione degli esiti dei percorsi e validazione dei modelli di intervento.
In aggiunta Città Metropolitana di Milano, in qualità di Referente del Programma supporterà gli enti partner attraverso la formazione degli operatori e delle operatrici dei progetti, al fine di migliorare gli standard qualitativi dei servizi e degli interventi proposti.
Accanto a queste azioni, è poi prevista l’organizzazione di momenti laboratoriali destinati al confronto tra i diversi territori rispetto alle esperienze e alle prassi introdotte da ciascun progetto. Questi momenti - organizzati sul modello delle comunità di pratiche - consentiranno di condividere domande e possibili risposte rispetto ai casi incontrati, alle eventuali difficoltà, alle scoperte e agli apprendimenti degli ambiti.
Modello di governance
La Cabina di regia territoriale, organo di governo collegiale dell’intervento, dove si riuniscono competenze e conoscenze afferenti a diversi ambiti d’azione (servizi sociali, sanitari, per il lavoro, educativi e formativi) e realtà (enti pubblici, soggetti del Terzo settore, realtà private).
I soggetti coinvolti nell’attuazione del Programma di intervento che compongono la “Cabina di Regia Territoriale” sono i seguenti:
- Il soggetto referente del Programma è Città metropolitana di Milano, rappresentato dal Settore Sviluppo economico e sociale e il Settore Politiche per il lavoro, afferenti alla stessa Direzione d’Area; Città metropolitana avrà il compito di coordinare il Programma sui diversi ambiti, rafforzare la coesione sociale dei territori, sostenere attivamente il percorso di ricomposizione delle risorse locali, promuovere innovazione, migliorare le capacità di intervento e la qualità dei servizi attraverso azioni di formazione, accompagnare la valutazione e la modellizzazione degli interventi e di dare impulso alla condivisione e al trasferimento delle esperienze e degli apprendimenti maturati all’interno dei progetti. Città Metropolitana di Milano è quindi partner di tutti i progetti presentati.
- ATS Milano, e in particolare la UOC Programmazione sociosanitaria e sociale integrata, in qualità di ente aderente alla rete. Il ruolo di ATS Milano è strategico per sviluppare sistemi di intervento coerenti e trasversali, che assicurino una migliore integrazione tra la rete sanitaria e sociosanitaria e la rete sociale. La presenza di ATS Milano permetterà inoltre di mitigare il rischio di un’eccessiva frammentazione delle sperimentazioni sui diversi ambiti.
- Per il territorio dell’Alto Milanese-Magentino e Abbiatense: ambito Altomilanese (capofila del progetto), ambito di Abbiatense, ambito del Magentino. Altri partner pubblici sono: Azienda sociale del Castanese (che avrà la responsabilità della direzione tecnica del progetto), l’Azienda, l’Azienda Speciale servizi alla persona di Abbiategrasso e l’Azienda sociale del Legnanese
- Per il territorio dell’Adda Martesana: il Distretto sociale 5 di Melzo (capofila di progetto), il distretto sociale 3 di Pioltello, il distretto sociale 4 di Cernusco sul Naviglio e il distretto sociale 8 di Trezzo sull’Adda. In aggiunta, partecipano come partner anche il Servizio inserimenti lavorativi dell’Azienda speciale consortile Offertasociale e Afol Metropolitana.
- Per gli ambiti Sud-est Milano, Visconteo, Corsichese, Cesano Boscone e Paullo: l’Azienda sociale Sud Est Milano - ASSEMI (capofila), l’Ufficio di Piano ambito Corsichese, l’Ufficio di Piano ambito Visconteo e il Comune di Paullo.
- Per l’area afferente agli ambiti Garbagnate Milanese e Rho: l’Azienda speciale consortile Comuni Insieme (capofila), l’Azienda speciale consortile Sercop e il Comune di Paderno Dugnano.
- Per gli ambiti di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni: l’Ufficio di Piano di Cinisello Balsamo e l’Ufficio di Piano di Sesto San Giovanni, nonché Afol Metropolitana.
- Soggetti del Terzo settore.
Con un ruolo operativo nell’elaborazione dei percorsi di inclusione attiva e di presidio dei territori:
- ASST Melegnano-Martesana come partner dei progetti dell’Adda Martesana e dell’ambito Sud-est Milano
- ASST Rhodense per gli ambiti Garbagnate Milanese - Rho
- ASST Nord Milano per Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni
- ASST Ovest Milanese parteciperà come soggetto aderente alla rete per il territorio dell’Alto Milanese.
- Le reti antiviolenza parteciperanno alla rete territoriale in qualità di aderenti o per tramite dei Comuni partner.
Accanto alla Cabina di regia territoriale sarà poi attivata un’ Unità operativa di coordinamento, finalizzata a garantire un presidio operativo di raccordo, confronto e monitoraggio sullo stato di avanzamento del Programma.
L’Unità operativa sarà composta da un referente di Città Metropolitana di Milano, un rappresentante per ciascun ente responsabile di Progetto e il referente di ATS Milano.
A questi potranno aggiungersi, a seconda delle esigenze, figure professionali specifiche, come il referente del monitoraggio e della valutazione, i responsabili della rendicontazione, i responsabili dei centri di formazione e lavoro.
Data creazione: Mon Mar 22 11:00:54 CET 2021