Si consegna questo figlio - Flores Reggiani
RICOSTRUZIONE DELLA STORIA SULL'ASSISTENZA ALL'INFANZIA E ALLA MATERNITA' NELL'AREA MILANESE
Il percorso illustra quali forme assunse, nel corso di cinque secoli, il soccorso prestato dalla solidarietà ambrosiana ai più deboli fra i poveri: i bambini abbandonati e le madri sole o malate.
Si parte dalla generosa, ma non cieca, beneficenza dell’Ospedale Maggiore per arrivare agli interventi razionalizzatori, ma ancora paterni, dell’ente Provincia, passando per le decisive riforme della “benefica sovrana”, l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo.
La metamorfosi delle strutture caritative avvenne all’interno di una società cittadina e rurale, che, nel lungo periodo, oltre a mutare dimensioni ed economia, rimodellò, insieme ai valori e alle leggi, i concetti stessi di famiglia, di maternità e di infanzia. Non solo: tale metamorfosi fu anche il frutto di un continuo processo di mediazione, non sempre facile e non sempre virtuoso, fra i bisogni degli assistiti e le prospettive (e i bilanci) degli amministratori. Sotto le loro “ali” vissero – e spesso morirono – gli esposti (i colombini e le colombe), le gestanti povere e, indirettamente, le loro famiglie: un rapporto complesso che qui prende ulteriore visibilità dall’intreccio delle immagini. Vi sono quelle, “alte”, dei fondatori, dei benefattori, delle sedi assistenziali, della letteratura medica e giuridica, e quelle, “minori”, dei segnali e dei messaggi d’esposizione, che i parenti – fino al 1868, anno della chiusura del torno – lasciarono tra i panni dei bambini nell’atto di consegnarli alla Pia Casa di Santa Caterina alla ruota o all’Ospizio provinciale degli esposti.
I segnali d’esposizione, di cui si offre una scelta ricca – eppure minima, se paragonata alle decine di migliaia di carte da gioco, di nastri, di monete, di oggetti d’uso, di biglietti, conservati nell’Archivio storico degli Istituti provinciali assistenza infanzia di Milano – sono mostrati, analizzati e studiati.
La storia dell’arte, la numismatica, la storia della cultura materiale, quella dell’onomastica valorizzano questi oggetti “poveri”, che costituiscono non solo le “parole” di chi non sapeva scrivere, ma anche la testimonianza di una vita quotidiana ormai lontana. Dunque, non solo un libro sulla storia di Milano, ma un libro sulla storia dei milanesi.
Data creazione: Tue Jul 14 12:29:14 CEST 2020