Contenimento della pandemia
Cronologia dei principali DPCM
Dal 23 febbraio al 3 dicembre 2020, il governo italiano ha emanato 23 DPCM per contrastare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Tutti i DPCM in questione per comodità di esposizione sono stati raggruppati seguendo le cinque fasi che hanno caratterizzato la diffusione dell’epidemia in Regione Lombardia. Per ogni provvedimento viene riportato brevemente il contenuto nell’ottica delle misure volte a limitare la diffusione del contagio.
I DPCM della Fase 1: con l’istituzione del primo lockdown, mesi da febbraio ad marzo:
- DPCM del 23 febbraio: con i primi focolai riscontrati in Lombardia e in Veneto, si adottano misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19. Si pongono in quarantena circa 50.000 cittadini in 11 comuni del Nord Italia: 10 in provincia di Lodi e Vo’ Euganeo in provincia di Padova, in cui vengono chiuse scuole e attività come negozi, luoghi di cultura e musei.
- DPCM del 1 marzo: vengono prorogate le misure stabilite il 23 febbraio e vengono aggiunte nuove indicazioni per organizzare uniformemente il territorio nazionale, a causa dell’incalzare del virus, dell’aumento dei decessi e per tutelare gli ospedali della Lombardia, vicini al collasso. Si incoraggia, per la prima volta, il riscorso allo smart working.
- DPCM del 4 marzo: vengono sospese tutte le attività scolastiche e universitarie dal 5 al 15 marzo.
- DPCM dell’8 marzo: l’indice RT è stimato tra 2 e 3, i contagi ed i decessi sono raddoppiati in soli tre giorni. Il decreto chiude totalmente la Lombardia.
- DPCM del 9 marzo: anticipa il lockdown totale. Le misure restrittive vengono estese a tutta Italia e viene dichiarato il divieto di assembramento.
- DPCM dell’11 marzo: sono confermate le chiusure già predisposte e sono introdotte per la prima volta le autocertificazioni che consentono spostamenti solo per motivi di salute, lavoro o necessità.
- DPCM del 22 marzo: chiudono le attività produttive non essenziali o strategiche mentre restano aperti soltanto farmacie, supermercati, negozi di prima necessita e servizi essenziali. Gli spostamenti tra Comuni sono vietati, il lockdown è previsto fino 3 aprile.
I DPCM della Fase 2: della chiusura totale fino al primo allentamento delle misure di contenimento, i mesi da aprile a maggio:
- DPCM del 1 aprile: proroga il lockdown al 13 aprile.
- DPCM del 10 aprile: proroga il lockdown al 3 maggio.
- DPCM del 26 aprile: il paese entra nella Fase 2, l’epidemia sembra sotto controllo, viene eliminato l’obbligo delle autocertificazioni. Restano vietati gli spostamenti interregionali ma riaprono negozi e chiese.
I DPCM della Fase 3: il periodo della ripartenza e delle deroghe estive, da giugno a settembre:
- DPCM dell’11 giugno: fino a inizio luglio, riaprono centri estivi per bambini, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, centri sociali, centri culturali, centri termali, centri benessere, cinema, teatri, spazi all’aperto e riprendono gli allenamenti individuali per lo sport professionistico.
- DPCM del 14 luglio: la durata del DPCM dell’11 giugno si proroga per tutto luglio.
- DPCM del 7 agosto: ulteriore proroga al 7 settembre.
I DPCM della Fase 4: il ritorno delle misure di contenimento a seguito della ripresa dei contagi, da ottobre a dicembre:
- DPCM del 13 ottobre: si sviluppa la seconda ondata dell’epidemia. Le mascherine sono nuovamente obbligatorie sia all’aperto che al chiuso.
- DPCM del 18 ottobre: i sindaci, dopo le 21:00, possono chiudere piazze e strade nei centri urbani per evitare assembramenti; sono vietatati convegni e congressi ma anche fiere e sagre; DAD per Università e scuole superiori.
- DPCM del 24 ottobre: vengono inasprite le limitazioni ma, stavolta, le iniziative del governo non vengono rifiutate da un paese stanco e provato dai mesi di lockdown. Alla notizia della richiusura di cinema, teatri, centri benessere e termali, centri natatori e piscine, palestre, dello stop per i ristoranti che devo cessare le attività entro le ore 18:00 e dell’incremento della Didattica a Distanza, l’Italia risponde con manifestazioni in molte grandi città.
- DPCM del 3 novembre: impone un coprifuoco in tutta Italia dalle ore 22:00 alle ore 5:00 del giorno successivo. La DAD diventa obbligatoria, i mezzi pubblici devono essere occupati solo per 50%, i centri commerciali devono chiudere nei fine settimana. L’Italia è suddivisa in tre zone – rossa, arancione e gialla – stabilite secondo gli indicatori di monitoraggio forniti dalle Regioni.
- DPCM del 3 dicembre: prevede specifiche restrizioni finalizzate a ridurre l’impatto della pandemia in corso in vigore dal 4 dicembre al 15 gennaio 2021, in base al quale il 18 dicembre viene promulgato il “decreto Natale 2020” in vigore dal 19 dicembre fino al 6 gennaio 2021 contenete il calendario della zona rossa per l’intero Paese: il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre, mentre l'1, 2, 3, 5, 6 gennaio l’Italia è posta in zona arancione.
I DPCM della Fase 5: il prosieguo delle misure differenziate per regione da gennaio 2021
- DPCM del 14 gennaio 2021: ricalca il contenuto del precedente DPCM 3 dicembre 2020, entra in vigore dal 16 gennaio e sino al 5 marzo 2021 compresi. In base al quale il Ministro della Salute emana l’Ordinanza del 16 gennaio 2021, che colloca la Lombardia, a partire da domenica 17 gennaio, in "zona rossa", per una settima fino al 24 gennaio. La settimana seguente torna in zona “arancione”.
Si interrompe qui la sequenza dei provvedimenti corrispondenti al periodo temporalmente presentato in questo rapporto.
Data creazione: 04 May 2021