Guardando attraverso lo specchio del 2020
Il mercato del lavoro nell'era Covid
Osservare l'andamento del mercato del lavoro e dell'economia nella Città metropolitana di Milano, nell’anno del coronavirus SARS-COV2, comporta la consapevolezza che ciò che è visibile è la superficie dell’immagine: i numeri e i trend registrati attraverso le comunicazioni obbligatorie altro non sono che i riflessi di quanto accade in profondità, nell’economia reale, oltre lo specchio [1] appunto. Tutto quello che è osservabile nel corso del 2020 mostra l’evidenza della condizione contingente [2], dettata sia dalla diffusione della pandemia sia dai numerosi provvedimenti normativi che hanno scandito la risposta dello Stato [3].
La cesura rispetto all’anno precedente, 2019, per l’area metropolitana è stata assolutamente repentina e traumatica, trasformando i punti di forza del modello di sviluppo imboccato con l’organizzazione dell’esposizione universale del 2015. La legacy dell’EXPO 2015 valorizzando ulteriormente settori già proiettati a livello internazionale quali la moda ed il design, ha consentito all’area metropolitana milanese di rafforzare la propria capacità di attrazione di persone e affari divenendo una ambita meta turistica internazionale. Nel 2019, l’eccellenza dell’accoglienza e della ristorazione milanese ha portato al record di 11 milioni di presenze.
Il territorio si presentava con una economia in ascesa, che aveva recuperato, e in quasi tutti i settori economici superato, i gravi danni occupazionali ed economici conseguenti alla crisi finanziaria del 2008. La città di Milano si era posta come punto di riferimento non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo grazie alla sua capacità di ridisegno urbanistico attraverso la realizzazione di numerosi interventi rigenerativi che hanno trasformato lo skyline urbano e creato interi nuovi distretti lavorativi, commerciali e abitativi, in un’ottica policentrica.
In questa “lunga rincorsa” l’intera area metropolitana ha potuto riaffermare la capacità di cogliere nella trasformazione e nell’innovazione il proprio sviluppo economico, pur mantenendo un elevato grado di diversificazione nell’apparato produttivo. La pandemia, con il conseguente lockdown, hanno bruscamente interrotto questo percorso virtuoso, modificando forzatamente in pochi mesi il nostro sistema socio-economico con conseguenti ricadute sul mercato del lavoro locale. L’emergenza Covid-19, oltre che sugli aspetti più strettamente sanitari, ha inciso profondamente sul tessuto sociale del territorio milanese con un pesante impatto negativo non solo sulle famiglie più povere, ma anche su quelle del ceto medio che rischiano di scivolare nella fascia del bisogno e dell’assistenza.
Il modello economico e il mercato del lavoro milanese dovrà essere ripensato e rinnovato, nella consapevolezza che nel futuro non vi potrà essere un semplice ritorno al passato, bensì che sarà necessario concepire e conseguentemente dare attuazione a strumenti che supportino la ripresa in nuovi settori produttivi, traendo ancora una volta dal cambiamento le condizioni per la ripresa. Infatti, come i dati economici e del mercato del lavoro già del 2020 evidenziano, il rilancio dell’economica sarà selettivo, favorendo imprese che operano in ambiti svincolati dai grandi eventi e flussi di persone.
Una ripartenza che inizialmente lascerà sospesi gli ambiti produttivi che, fino a ieri, hanno rappresentato il traino dell’economia locale. Occorrerà preparare il territorio ad una transizione di competenze, attivando su larga scala un processo di accompagnamento verso nuovi lavori e nuove professioni.
[1]Immagine ispirata da Lewis Carroll Through the Looking-Glass, and What Alice FoundThere.
[2]I dati presentati sono aggiornati alla prima settimana di gennaio 2021.
[3]Si veda l'Appendice 1 per una completa cronologia dei provvedimenti emanati dal governo.
Data creazione: 04 May 2021