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6 maggio 2024

RAPPORTO 2023 parte II

"Dai flussi agli stock:
misure e stime della variazione
degli occupati partendo
dal conteggio
degli eventi lavorativi"

 
L’Osservatorio Mercato del Lavoro di Città metropolitana di Milano ha presentato la seconda parte del suo Rapporto annuale 2023 nell'ambito della Giornata di studio “MiO2024 | Milano - Occupazione 2024” promossa da ISTAT in collaborazione con Università degli Studi di Milano. L’anno trascorso ha segnato il ritorno al ciclo economico e alla domanda-offerta di lavoro tipici del territorio milanese prima dello shock pandemico. Una ripresa positivamente trainata dalle stabilizzazioni a tempo indeterminato dei contratti a termine.

 

Un 2023 che attesta il ritorno alla periodicità stagionale tipica del ciclo economico e della domanda-offerta di lavoro nel territorio metropolitano milanese prima dello shock pandemico. Chiari i segnali della ripresa verso una progressiva normalizzazione: se la crescita delle nuove assunzioni si è fermata (+0,2%) rispetto ai ritmi del biennio precedente, resta tuttavia sostenuto (+10,8%) il trend positivo delle stabilizzazioni a tempo indeterminato dei contratti a termine.

È il quadro annuale documentato dal "Rapporto 2023" dell'Osservatorio del mercato del lavoro di Città metropolitana ufficialmente presentato lunedì 6 maggio all'Università degli Studi di Milano, nell'ambito di una intensa giornata di studio promossa dal centro MEIEC del Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi dello stesso Ateneo, in collaborazione con Istat (Ufficio territoriale Area Nord-Ovest).

In questa sua nuova edizione - a cura di Andrea Oldrini (responsabile dell'Ufficio Elaborazioni dell'OML) e di Livio Lo Verso (responsabile dell'OML) - il Rapporto approfondisce l'analisi delle dinamiche occupazionali - rilevate tramite i dati delle comunicazioni obbligatorie (assunzioni, cessazioni, proroghe e trasformazioni contrattuali) - applicando inediti strumenti e metodologie di misurazione e stima a dimostrazione del valore conoscitivo che l'uso di questa fonte amministrativa può apportare alla statistica ufficiale. Un approccio innovativo, paradigmaticamente illustrato attraverso il caso concreto della Città metropolitana, che apre alla ricerca di interessanti chiavi di lettura dei meccanismi che determinano il funzionamento del mercato del lavoro.

L’Istat nazionale ha anticipato i dati provvisori riguardanti l’occupazione in Italia nel primo trimestre del 2024, sottolineando il positivo ruolo dei rapporti a tempo indeterminato nel contribuire alla crescita dell’occupazione:

«Il numero degli occupati – 23 milioni 849mila – è superiore di 425mila unità rispetto a marzo 2023, come conseguenza dell’incremento di 559mila dipendenti permanenti e di 46mila autonomi, a fronte della diminuzione di 180mila dipendenti a termine».

L’OML ha elaborato i dati ufficiali Istat disponibili relativamente alla condizione occupazionale nel 2023 della popolazione residente nel territorio di Città metropolitana: 1.507,5 mila occupati (+1,4%, in continuità con il 2022 quando però si era registrato un +2,3%); 73,9 mila persone disoccupate in cerca di lavoro (-13,1%) e 518,7 mila inattivi (-2,5%). Ne risulta, quindi, un tasso di occupazione pari al 71,2%, cresciuto di 1,1 punti percentuali rispetto al 2022, di due punti più alto rispetto alla media regionale (69,3%), di ben 10 punti rispetto alla media nazionale (61,5%). Il tasso di disoccupazione pari 4,7% (sceso di -0.8%) è il valore più basso degli ultimi cinque anni.

 Un bilancio locale favorevole, che però lascia scoperti diversi cruciali interrogativi: quali segmenti hanno contribuito in maniera decisiva alla crescita del numero degli occupati rilevata nel corso del 2023 e quali, invece, si sono mossi in controtendenza?  Quali i motivi del rallentamento del grado di espansività di tale dinamica?

La lettura dei dati della statistica ufficiale integrata con quelli delle comunicazioni obbligatorie messe in qualità ha reso fruibile una più ampia gamma di variabili e strumenti per leggere e comprendere a fondo i fenomeni che hanno interessato il territorio, quindi elaborare politiche del lavoro più efficaci e mirate alle esigenze specifiche del territorio.

Analisi più dettagliate e approfondite sono infatti ora possibili grazie alla reingegnerizzazione di SI. STA.L. lo strumento statistico concepito per il monitoraggio e l’analisi dell’andamento del mercato del lavoro lombardo e per la definizione di modelli di servizio efficaci. Con la versione SI. STA.L. 2.0 - frutto di un progetto di ampio respiro, che vede il diretto coinvolgimento dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro (OML) della Città Metropolitana di Milano insieme ad un gruppo di lavoro composto da esperti di Regione Lombardia, ARIA, e Provincia di Monza e della Brianza - si è cercato di spostare il punto di osservazione del quadro dell’occupazione lavorativa da una visuale di stock ad una di flusso, incentrata sulle movimentazioni che stanno alla base dei reciproci travasi che avvengono tra le platee degli occupati, dei disoccupati e degli inattivi, nonché delle variazioni che si rilevano per tali aggregati.

Da questa prospettiva si rileva come, dopo il rimbalzo nel biennio immediatamente dopo la pandemia, nel quale i tassi di crescita assumevano valori a due cifre, con il 2023 si è giunti ad una stasi su più versanti. Il mercato del lavoro milanese ha registrato 870.806 nuove assunzioni (+0,2%, mentre l'avanzata degli avviamenti nel 2022 era stata +17,7 e nel 2021 +24,5%) e 818.610 cessazioni dei rapporti in essere (+1,2%, mentre nel 2022 il tasso era pari al +20,1% e nel 2021 a +16%). Oltre a questi accadimenti che descrivono i flussi in ingresso ed in uscita dall’occupazione, si rileva una serie di altre movimentazioni avvenute in costanza di lavoro. Esse sono quantificate da 352.595 proroghe dei termini contrattuali (+2,2%, con perdita di vigore rispetto al +10,2% del 2021 e del +8,5% del 2022) e 78.955 trasformazioni a tempo indeterminato (+10,8%).

«L’analisi di questi andamenti degli eventi lavorativi dice chiaramente che, a differenza degli anni immediatamente precedenti, il 2023 non si è contraddistinto tanto per un turnover legato ai passaggi tra le condizioni di lavoro e di non lavoro, quanto, piuttosto, per una serie di transizioni interne all’alveo dell’occupazione, nel segno della stabilizzazione», ha sottolineato Livio Lo Verso.

Andrea Oldrini ha presentato un'altra novità messa a punto sulla scorta di SI. STA. L 2.0: una metodologia di calcolo dei saldi occupazionali annualizzati (differenza tra ingressi e usciti dal bacino degli occupati nell'arco di dodici mesi) basata sui dati delle comunicazioni obbligatorie. Se le statistiche di Istat già evidenziavano la crescita del numero degli occupati nel 2023 (+1.4%), il calcolo dei saldi annualizzati realizzato da OML spiega più a fondo tale dinamica.

«Per il territorio della Città metropolitana il saldo delle posizioni lavorative a fine 2023 è positivo, pari a +42.779 unità, ed indica il proseguo dell'inversione di rotta post tonfo della pandemia iniziato nel 2021 (+51.436 unità) e confermato nel 2022 (+52.207 unità). Evidente un rallentamento, ma questo va di pari passo con un cambiamento piuttosto vistoso del peso e del contributo degli elementi di traino alla crescita. Tra i quali emerge il lavoro a tempo indeterminato».

«Le sfide che un’area metropolitana dinamica come quella di Milano deve affrontare fin d’ora sono molteplici - ha dichiarato la professoressa Silvia Salini, docente di Statistica del Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi dell'Università degli Studi di Milano - Qual sarà, ad esempio, l'impatto del calo demografico sui dati e sul mercato del lavoro? In che modo i flussi migratori in entrata e in uscita influenzeranno l'occupazione? Come l'evoluzione urbanistica e infrastrutturale della città, insieme al costo della vita e degli affitti, incideranno sui flussi e sui dati analizzati oggi? Quale dovrebbe essere il rapporto ideale tra il mondo della formazione, le università, i corsi di laurea, i profili professionali emergenti e le competenze richieste dal mercato? Per rispondere a tutti questi interrogativi e delineare politiche efficaci volte a migliorare l'occupazione e il lavoro, è fondamentale disporre di misure disaggregate, estese, integrate, precise, tempestive e condivise. Per questo la collaborazione tra enti, istituzioni, università, ISTAT e parti sociali, ciascuno con le proprie competenze, è cruciale e come tale va sempre più perseguita e valorizzata».

MATERIALI

ico_pdf "Rapporto dell'Osservatorio del Mercato del lavoro 2023 - II" (PDF 1.196 KB)

ico_pdf Programma della giornata di studio “MiO2024 | Milano - Occupazione 2024” (PDF 754 KB)

ico_pdf Slides presentazione rapporto (PDF 487 KB)

 

CopertinaSurvey giornata di studio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 08 May 2024
Data creazione: 06 May 2024

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