Zona omogenea Adda Martesana
Infrastrutture verdi e blu per una città-parco
28 comuni - 264,95 Kmq - 336.284 abitanti - 138.529 addetti
BASIANO, BELLINZAGO LOMBARDO, BUSSERO, CAMBIAGO, CARUGATE, CASSANO D'ADDA, CASSINA DÈ PECCHI, CERNUSCO SUL NAVIGLIO, COLOGNO MONZESE, GESSATE, GORGONZOLA, GREZZAGO, INZAGO, LISCATE, MASATE, MELZO, PESSANO CON BORNAGO, PIOLTELLO, POZZO D'ADDA, POZZUOLO MARTESANA, RODANO, SEGRATE, SETTALA, TREZZANO ROSA, TREZZO SULL'ADDA, TRUCCAZZANO, VAPRIO D'ADDA, VIGNATE, VIMODRONE.
Progetti e azioni
Cooperare per crescere: un modello innovativo di governance per la Zona omogenea
Con l’istituzione delle Zone omogenee, anche in attuazione del Regolamento di funzionamento delle stesse, si presenterà l’opportunità – oltre che la necessità – di far compiere ai Comuni un passo in avanti verso l’innovazione sistemica nei processi di governance. Accanto al loro tradizionale compito di produzione di servizi indispensabili al benessere collettivo, i Comuni, riuniti in forma di Zona omogenea, sono nelle condizioni di far emergere ed esercitare attivamente un nuovo e più strategico ruolo di regia dei processi decisionali e programmatori, garantendo visione condivisa e tutela dell’interesse generale della comunità di riferimento. L’esercizio di tale ruolo prevede l’individuazione di adeguate forme e modalità di attuazione a livello di Zona omogenea (protocolli d’intesa, accordi di programma, convenzioni), coinvolgendo anche altri attori locali non istituzionali. Oltre alla definizione del modello di organizzazione, fondato sulla cooperazione intercomunale, fondamentali saranno la capacità e la volontà di identificare i campi d’azione.
A tal fine si propone di avviare un tavolo di confronto stabile tra gli Amministratori, funzionale a “riempire di contenuti” l’agenda della Zona omogenea, che porti alla definizione di un accordo per l’individuazione di un modello di governance e delle modalità operative, insieme alle funzioni e ai servizi che i Comuni decideranno di affrontare in forma cooperativa nell’ambito della Zona omogenea (ad es. gestione integrata del ciclo rifiuti, servizi socio sanitari, SUAP, polizia locale ecc.).
Le azioni dovranno rispondere a criteri orientati a garantire maggiore efficacia ed efficienza alle attività delle Amministrazioni, attraverso: la semplificazione dell’azione amministrativa, l’omogeneizzazione di norme, regolamenti e pratiche, la messa in comune di buone prassi ed esperienze amministrative.
Un progetto che sappia dialogare anche con le forme di cooperazione attive, in ottica di ulteriore valorizzazione delle forme di collaborazione intercomunali, a partire dalle Unioni dei Comuni e dalle aziende di gestione dei servizi pubblici locali esistenti. Tra i temi prioritari, che non sono qui affrontati in modo specifico in quanto di non competenza di Città metropolitana, ma di assoluta centralità per le forme di cooperazione intercomunale, si segnala il tema delle gestioni associate dei servizi di welfare, che possono trovare nell’ambito della Zona omogenea nuove e ulteriori possibilità di sviluppo.
Governare lo sviluppo: un’Agenda strategica per l’Adda Martesana
Se da un lato la prospettiva è quella di costruire un efficace modello di governance, individuando gli ambiti di cooperazione, in parallelo si vuole lavorare nella direzione di costruire politiche e progetti che siano in grado di identificare una visione condivisa di sviluppo per l’Adda Martesana, nel contesto della Città metropolitana di Milano.
A tal fine si propone la costruzione di un’Agenda strategica per il territorio dell’Adda Martesana, che si possa configurare come strumento di pianificazione per le azioni e i progetti di sviluppo della Zona omogenea. L’Agenda si propone di contribuire a orientare lo sviluppo economico-sociale di lungo periodo, ricercando assetti insediativi coerenti e in grado di tutelare e valorizzare il territorio, attraverso:
• la costruzione di una vision di medio/lungo termine, fondata su una strategia territoriale in grado di orientare lo sviluppo nelle sue differenti componenti;
• l’attivazione selettiva di politiche e progetti strategici per il territorio, le imprese e le comunità, utilizzando le opportune leve amministrative e puntando su accordi e forme partenariali multilivello (in senso orizzontale e verticale), attivando vere e proprie politiche operative;
• il concreto avvio di progetti pilota che concorreranno ad alimentare lo scenario di sviluppo, secondo criteri di rilevanza, fattibilità (economica, ambientale/territoriale, procedurale, ecc.), potenziali effetti indotti e progetti connessi, costruendo e attivando, laddove possibile, ambiti di co-progettazione con i soggetti coinvolti;
• l’individuazione della rete degli attori locali ed extra-locali finalizzata ad attivare forme di cooperazione e partenariato, mettendo al lavoro una varietà di energie di differente natura presenti nel territorio.
Fondamentale dunque la capacità di sviluppare forme strutturate di coordinamento, partnership e co-pianificazione con i Comuni dell’area, la Città metropolitana, gli Enti interessati dagli interventi, i soggetti economici e le forze sociali locali, al fine di mettere al lavoro una varietà di energie in grado di “far leva” sulle differenti risorse a disposizione, nell’ottica di abilitazione del sistema economico.
Diverse le politiche e i progetti già oggi inseribili nell’Agenda strategica, a supporto della visione “Adda Martesana Città parco”.
In primo luogo i temi connessi alla programmazione infrastrutturale, che muove anzitutto dalla necessità di recuperare i contenuti dell’Accordo di Programma TEEM, sottoscritto da Governo Regione e Sindaci, nell’ottica di un progetto di territorio, e in particolare:
• la riqualifica delle stazioni della MM2 fino a Gessate, non solo in chiave di adeguamento delle strutture, ma anche come elementi qualificanti e opportunità per un “progetto di territorio” in chiave di valorizzazione e sviluppo (a partire dalle aree a nord di Gorgonzola);
• il prolungamento della MM2 da Cologno a Vimercate;
• la realizzazione del collegamento veloce tra la stazione MM2 Gessate verso Trezzo s/Adda, con la creazione di tre stazioni/parking intermedie affiancate al tracciato della SP 179 (Villa Fornaci – Trezzo s/Adda);
• la valorizzazione del Passante Ferroviario attraverso la riqualificazione delle stazioni e l’adeguamento alle normative relative all’abbattimento delle barriere architettoniche, la creazione di parcheggi di interscambio correttamente dimensionati, la creazione di servizi per la mobilità ciclabile di connessione con l’utilizzo del treno, lo sviluppo di servizi per i pendolari in modo da trasformare il Passante stesso sempre di più in un servizio metropolitano;
• lo sviluppo di un nuovo piano per la mobilità sostenibile, a partire dalla programmazione della rete ciclabile e dalla valorizzazione dell’intermodalità, anche attraverso lo sviluppo delle nuove forme di mobilità sharing, da mettere in relazione con la riorganizzazione del sistema del TPL;
• la messa in sicurezza della Cerca, accompagnata dalla realizzazione delle piste ciclabili previste e della realizzazione delle opere di salvaguardia ambientale lungo il tracciato delle nuove autostrade.
Un secondo elemento attiene alle politiche per la rigenerazione urbana e territoriale, attraverso:
• l’avvio di un programma per la rigenerazione urbana, finalizzato a delineare pratiche innovative e favorire i processi di riuso del territorio, in chiave di sostenibilità e innovazione, tutelando il suolo libero. Un programma che possa contribuire a individuare ambiti strategici, linee di indirizzo, criteri comuni di intervento e modalità di attuazione, attivabile anche su alcune aree pilota (ad es. le aree ex industriali a Pioltello e Rodano o le archeologie industriali lungo l’asta del fiume Adda). Progetto che deve connettersi con la programmazione infrastrutturale, i nodi di interscambio e l’intermodalità, attivando una logica di costruzione di progetti capaci di integrare la programmazione di mobilità e servizi nei processi di trasformazione urbana e territoriale;
• azioni a sostegno della qualità degli insediamenti produttivi, che oggi scontano un’offerta sovrabbondante, richiedendo quindi interventi verso la riorganizzazione e la selettività in ordine alla qualità.
Il terzo elemento riguarda lo sviluppo delle infrastrutture verdi e blu, attraverso:
• il potenziamento dei parchi esistenti, a partire dal Parco Agricolo Sud Milano e dal Parco Adda Nord, lavorando in particolare sulla valorizzazione e messa a sistema dei numerosi PLIS sorti in questi anni. In questa chiave il PLIS Martesana diventa la spina su cui appoggiare il sistema dei parchi;
• la valorizzazione dei corsi d’acqua, che dovranno configurarsi come elementi di caratterizzazione territoriale nelle politiche di sviluppo;
• lo sviluppo della rete ecologica, poggiata sulle infrastrutture verdi e blu;
• un progetto per l’ldroscalo, che configuri un servizio di area metropolitana incentrato sullo sport e la fruizione, portando a soluzione la connessione con Milano lungo il parco Forlanini.
Infine, le politiche finalizzate all’abilitazione del sistema economico, dove l’elemento chiave ruota intorno alla connettività, sia materiale che immateriale, fondamentale per lo sviluppo del tessuto economico. Se dei temi di mobilità si è già detto, risulta fondamentale per questo territorio intervenire sul potenziamento delle infrastrutture immateriali, in particolare sviluppando adeguatamente la rete di banda ultralarga, che oggi interessa solo parte del territorio, creando un divario di competitività notevole per le imprese insediate e limitando di conseguenza l’attrattività del territorio. In questo senso un lavoro della Zona omogenea insieme a Città metropolitana, a partire dalle relazioni con altri Enti e operatori di settore, contribuisce a sviluppare soluzioni positive in tal senso.
In tema di attrattività e marketing territoriale, si avanza la proposta di sviluppo dell’Ecomuseo Martesana, al fine di riscoprire, catalogare e valorizzare ciò che di attrattivo già esiste sul territorio, mettendolo in rete. Il progetto si identificherebbe come ulteriore elemento di coesione per i Comuni dell’area in quanto fondato sullo storico territorio dell’ex-Contado della Martesana, attivando non solo il protagonismo delle Amministrazioni, ma anche delle varie componenti della società civile in tutte le sue forme.
Il Distretto Agricolo dell’Adda Martesana
Al fine di riconoscere e valorizzare il ruolo dell’agricoltura come elemento di connotazione territoriale, si promuove la formazione del Distretto Agricolo dell’Adda Martesana. L’azione dovrà essere promossa in partnership dalla Zona omogenea con le aziende agricole locali e il Parco Agricolo Sud Milano, promuovendo un modello che sia in grado di integrare lo sviluppo dell’attività agricola con altre forme di promozione e sviluppo di beni e servizi per il territorio, in coerenza con le vocazioni naturali e territoriali.
Il percorso prevede la promozione di un Accordo Quadro e in seguito di un piano d’azione, che grazie al riconoscimento del distretto agricolo a livello regionale, sarebbe finanziabile attraverso i bandi dei Programmi Operativi Regionali e Nazionali, finanziati dai Fondi Strutturali 2014-2020 (FEASR innanzitutto, ma anche FESR ed FSE), il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, i Programmi Europei a Gestione Diretta ed altre pubbliche e private.
Gli obiettivi possono riguardare l’innovazione di prodotto, di processo e di filiera, in ottica di agricoltura di prossimità, la valorizzazione e promozione del territorio e della cultura rurale, la riqualificazione e valorizzazione paesaggistico ambientale, il potenziamento e miglioramento del sistema irriguo.
Connessa al tema agricolo la possibilità di valorizzazione fruitiva e turistica dell’Adda Martesana.
Data creazione: Fri Mar 25 10:25:44 CET 2016