Via Francisca del Lucomagno

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La Via Francisca del Lucomagno era un’antica via romana – longobarda, storicamente documentata, che dal Lago di Costanza, attraversando il territorio svizzero, risalendo la valle del fiume Reno e valicando le Alpi al passo del Lucomagno, raggiungeva l’Italia a Lavena Ponte Tresa e proseguiva poi verso Pavia dove si collegava con la Via Francigena, consentendo a pellegrini ed imperatori di raggiungere Roma dal Centro dell’Europa. Questo tragitto rappresentava una delle vie fondamentali di collegamento tra le regioni dell’Europa centrale e la Pianura Padana, riducendo in modo sostanziale il tragitto rispetto alle altre vie esistenti. Storicamente sembra che la Via consentisse anche di raggiungere la Via di Santiago di Compostela attraverso una deviazione verso Vercelli ed Arles, in Francia. Numerosi personaggi percorsero questo tracciato e tra i più famosi si ricordano San Colombano, gli imperatori Enrico II e Federico Barbarossa, San Carlo Borromeo.

In tempi recenti, anche sulla scorta del sempre più crescente e diffuso interesse per i cammini storico-religiosi, si è avviata la riattualizzazione della Via Francisca del Lucomagno, su proposta in particolare dell’Association Internationale Via Francigena (AIVF). Il tracciato è ben segnalato e in sicurezza ed è lungo 510 Km, di cui 135 in Italia. La Via può essere percorsa tutto l’anno, a piedi o in bici, grazie al fatto che il passo del Lucomagno in Svizzera, con i suoi 1.915 mt di altezza è il più basso dell’area alpina e difficilmente presenta condizioni avverse ai camminatori. Lungo il tragitto si incontrano moltissimi luoghi di interesse storico, molti monasteri (Abbazia di Morimondo), interessanti luoghi d’arte e diversi siti UNESCO (Sacro Monte di Varese, Monastero di Torba), nonché numerose aree naturalistiche a ambientali (Parco dell’Argentera, il Lago di Ghirla, Parco Agricolo Sud Milano e Parco del Ticino).

Nel 2017 i comuni dell’area metropolitana milanese e della Provincia di Pavia, attraversati dalla Via Francisca del Lucomagno, hanno firmato un protocollo d’intesa, promosso dalla Regione Lombardia e finalizzato a dar vita a un progetto di valorizzazione dell’antica via dei Pellegrini denominata Via Francisca, perseguendone la riscoperta, riconoscendone i valori storico, religiosi, culturali e turistici e promuovendone la fruibilità. I comuni coinvolti nella Città Metropolitana di Milano sono Abbiategrasso, Albairate, Bernate Ticino, Besate, Boffalora Ticino, Buscate, Cassinetta di Lugagnano, Cuggiono, Magenta, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero, Robecco sul Naviglio e in provincia di Pavia, Bereguardo, Casorate Primo, Pavia, Torre d’Isola.

 

La Via Francisca del Lucomagno entra nel territorio di Città metropolitana a Buscate e di seguito a Cuggiono. Qui è possibile ammirare Villa Annoni - villa storica ottocentesca, dal 2007 sede del municipio - ed il suo splendido parco, 230.000 mq di giardino in stile romantico con tratti all’inglese, che ancora oggi vanta il secondo posto per dimensione tra i parchi della Lombardia.

Da Cuggiono si arriva a Castelletto di Cuggiono nel Parco del Ticino. Monumenti e luoghi storici, come Villa Clerici o il Ponte sul Naviglio Grande, ne fanno una tappa imperdibile. Fino a qui il cammino si sviluppa per montagne, boschi e parchi, d’ora in poi prosegue in pianura, accanto ad un lungo corso d’acqua che è il Naviglio.

Si passa quindi per Bernate Ticino, dove è possibile ammirare la Canonica di San Giorgio, fondata nel 1185 da papa Urbano III, membro della famiglia milanese Crivelli a cui nel 1150 passarono Bernate e le sue terre, in origine un castrum per difendere la linea del porto sul Ticino a Boffalora. Sopra l’antica chiesa “sotterranea” nel ‘600 fu edificata la Chiesa di San Giorgio martire.

Si arriva poi a Boffalora Sopra Ticino, un piccolo paesino ricco di storia, che deve la sua crescita alla vicinanza con il Naviglio Grande. Da qui pare che sia passato anche Scipione l’Africano nella lotta contro Annibale.

Si prosegue a lato del canale e si avvicina a Ponte Vecchio, una frazione del Comune di Magenta.

A sud di Magenta si trova Robecco sul Naviglio, dove è possibile visitare Villa Archinto: due torri e un coronamento merlato hanno fatto si che nel 2007 fosse definito il Castello. Proprietà della famiglia Archinto, solo nel 1700 infatti fu possibile iniziare il lavoro di costruzione della villa. Il progetto originale non vide mai la fine, lasciandoci solo una piccola parte di ciò che era stato progettato

Il Cammino continua e arriva a Cassinetta di Lugagnano, uno dei più antichi borghi della Pianura Padana, quindi ad Abbiategrasso, dove la Basilica di Santa Maria Nuova svela in facciata un pronao incompiuto di Donato Bramante (1497).

Ad Abbiategrasso il percorso lascia il Naviglio Grande per incrociare il canale di Bereguardo. Il successivo punto di interesse è Morimondo, che si raggiunge dopo 7 km di cammino. In ambiente rurale, alta su una concava piazza, sorge la monumentale Abbazia cistercense di Morimondo, consorella e coeva di Chiaravalle, e tra i capisaldi dell’opera di colonizzazione agricola attuata nel Medioevo dai monaci dell’ordine di San Bernardo, qui giunti da Morimondo tra il 1134 e il 1136 e attivi nella bonifica e valorizzazione della zona a sinistra del Ticino. In seguito a donazioni di terre e cascinali, l’abbazia ebbe la sua fase di massimo splendore tra il XIII e il XIV secolo; verso la metà del ‘400 ne inizia la decadenza con la trasformazione in commenda; nel 1561 Carlo Borromeo alienò gran parte dei terreni e li trasferì all’Ospedale Maggiore di Milano. Con la Rivoluzione francese e l’arrivo in Italia degli eserciti napoleonici, il monastero fu secolarizzato e i monaci dispersi; dal 1805 al 1950 la vita religiosa venne animata da sacerdoti ambrosiani; nel 1950 la Congregazione degli Oblati di Maria Vergine si stabilì nel monastero; intorno al 1980 il Comune procedette all’acquisizione dell’intero complesso monastico avviandone il restauro e stabilendovi il municipio; con la costituzione della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, nel 1993 si assiste a un rilancio di Morimondo con la valorizzazione del patrimonio spirituale e culturale dell'abbazia.

 

MORIMONDO

 

A 5 km da Morimondo, lungo un percorso immerso nelle campagne, si raggiunge la frazione di Fallavecchia, altro borgo racchiuso da mura.

Da qui, superati Besate e Motta Visconti, giunge nel territorio della Provincia di Pavia, a Bereguardo dove è interessante una visita al Castello Visconteo.

 

Fuori percorso – LA STRADA DELLE ABBAZIE

Nel tratto tra Abbiategrasso e Besate la Via Francisca del Lucomagno incontra la Strada delle Abbazie, circuito che tocca sette abbazie nel territorio metropolitano: San Lorenzo in Monluè, Chiaravalle, Viboldone, Santa Maria in Calvenzano, Mirasole, Morimondo San Pietro in Gessate. Il percorso si snoda tra il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco del Ticino. La "Strada delle Abbazie. Fede arte e natura nella Grande Milano" è un progetto promosso dalla Città metropolitana e dall'Arcidiocesi di Milano cui ha aderito anche la Rete Valle dei Monaci. Il percorso - 100 km in tutto suddivisibile in brevi tappe - può essere condotto a piedi o in bicicletta.

 

Link

https://www.laviafrancisca.org/

Ultimo aggiornamento: Mon Jan 10 12:03:11 CET 2022
Data creazione: Fri Nov 26 09:37:11 CET 2021

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