Comune di Robecco sul Naviglio

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Fortunata Barni
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Storia del Comune

Asud di Magenta, sul Naviglio Grande, divide con Cassinetta di Lugagnano il titolo di storico luogo principe per la villeggiatura del patriziato milanese, formando ancora oggi con le acque del canale e con la vegetazione attorno un insieme ambientale di gran pregio. L'abitato vede affacciarsi sulla sponda destra la Villa Gandini, originaria del secondo Trecento, e quanto resta di Palazzo Archinto, una costruzione incompiuta del Sei-Settecento, fronteggiati sulla riva sinistra dall'ottocentesca Casa Sironi Marelli e dalla secentesca Villa Dugnani. Più lontana, circa un chilometro a nord, si trova inserita in un complesso moderno "la Peralza" o Villa Arrigoni, sorta nel 1692. Più distanti dall'acqua sono invece la Villa Gromo di Ternengo ricostruita nel 1679, l'ottocentesca Villa Scotti che è ora sede del Municipio e, quasi fuori dall'abitato, la Villa Terzaghi, un tempo fra i migliori esempi del barocchetto settecentesco lombardo.

Storia dello Stemma

La motivazione dello stemma di questo Comune è di carattere squisitamente storico. Lo stemma deriva infatti, in forma quasi identica, da quello dell'omonima, antica famiglia lombarda dei da Robeco, che ha tratto nome e origine proprio da questa terra e che risulta miniato a pagina 304 dello Stemmario Trivulziano. Le uniche due lievi difformità fra questi due stemmi sono costituite dalle tre fasce di rosso, presenti nell'emblema del Trivulziano, che sono diventate le tre "burelle" di rosso in quello del Comune; e dalla posizione della stella rossa di otto punte, collocata nel cantone destro del capo nello stemma del Trivulziano, nel cantone destro della punta in quello del Comune. In araldica, queste lievi differenziazioni formali che si riscontrano fra due stemmi sostanzialmente identici, prendono il nome di "brisure". Può essere interessante osservare che la "burella", in araldica, è costituita da una fascia (la fascia è una striscia orizzontale larga un terzo dello scudo) che ha una larghezza minore di quella normale.

Popolazione e territorio

La superficie del comune è di 19,8 kmq per una popolazione legale di 6.745 abitanti (al 31.12.2021).
Scarica la scheda demografico-amministrativa.

Cultura e turismo

Casa Sironi Marelli

Sulla riva sinistra del Naviglio Grande sorge la Casa Sironi Marelli, incompiuta dal 1800, che Giacomo Bordini, amministratore della famiglia Litta, avrebbe voluto regalarsi come grandioso ampliamento di un'abitazione settecentesca che era stata dei Crivelli. La mancanza di risorse economiche sufficienti fece sì che la rivoluzione progettata si fermasse in realtà ai giardini, forse disegnati dallo stesso Giuseppe Balzaretto dei Giardini Pubblici milanesi, e alle scuderie, curiosamente in stile moresco.


Parrocchiale di S. Giovanni Battista

La parrocchiale di San Giovanni Battista ha origini tardo-settecentesche, anche se è stata poi ampliata e trasformata nel 1901 (a quell'epoca risale la fronte) e di nuovo restaurata a fine 900. All'interno vi sono le tele di Camillo Procaccini e Simone Peterzano, e due angeli di Andrea Appiani di fianco al crocefisso appeso sopra l'altare. La piazza è intitolata al 21 Luglio, in memoria di un eccidio compiuto nel 1944 da nazisti e repubblicani.
 

 


Il Borgo

Il borgo di Robecco, dal tono sommesso ma con una sua raffinatezza, presenta numerose ville nobiliari. Il Naviglio Grande mantiene una comunicazione d'acque e di atmosfere con la città. I cinque molini storici funzionanti che si trovano nel territorio comunale sono una prerogativa unica per la zona.


Villa Archinto - Il Castello

Detta "Il Castello" per via delle due torri merlate che la caratterizzano, è forse l'edificio più noto del Naviglio Grande. Iniziato tra il '600 e il '700 prevedeva un complesso di quattro grandi palazzi con un nucleo centrale alto cinque piani e quattro ali altrettanto elevate più un'esedra per le carrozze verso il paese e una coppia di pontili sul canale.
Una parte della Villa è adibita a Biblioteca.
La villa ospita al suo interno la prima esposizione permanente dedicata al Naviglio Grande. E' suddivisa in due sezioni: nella prima sono riassunti i momenti più importanti risalenti alle origini della costruzione dei Navigli. La seconda invece contiene un’ampia documentazione visiva sulla storia Novencetesca dei canali e dei paesi solcati dalle sue acque. E' possibile visitare l'esposizione durante gli orari di apertura della biblioteca.


Villa Arrigoni "la Peralza"

Si trova oggi in un complesso sportivo privato che appartiene al Comune di Magenta nella frazione Pontevecchio. Porta il suo nome un grande ristorante, adattato nei rustici.


Villa Barbavara di Gravellona

La Villa Barbavara di Gravellona detta "La Bassana" è la dimora storica dei Pallavicini di Persia e dei Lurani Cernuschi. Si tratta di un complesso di fine 1600, con notevoli ferri battuti (la cancellata e i motivi sulla fronte principale), un bell'edificio padronale porticato in fondo al giardino e, nel salone, affreschi con prospettive del Naviglio e delle sue ville, importanti anche come documento storico.
La villa non è aperta al pubblico.


Villa Dugnani

Edificio di epoca seicentesca la cui struttura principale si affaccia sul Naviglio. Sulla facciata di via Mazzini sono stati recentemente portati alla luce i resti di due grandi finestre quattrocentesche con cornice in cotto, che provano l'esistenza di una costruzione preesistente.
La villa non è aperta al pubblico.


Villa Gandini - Villa Gaia

E' la residenza più antica di Robecco, fra le prime sul Naviglio Grande e riprende, lungo una serie di tre corti, la disposizione dei castelli e dei palazzi cittadini d'età rinascimentale. Sul canale, la villa (che era appartenuta ai Borromeo, ai Biglia, ai Confalonieri) apre una balaustra settecentesca e mostra cornici a trompe-l'oeil. Nel cortile principale, porticato su tre lati, i restauri hanno riportato in luce affreschi cinquecenteschi. All'interno, arredato con mobili d'epoca, sono notevoli i soffitti lignei, lo scalone del 1760 (ove originariamente c'era una rampa per cavalli), i decori monocromi forse opera neoclassica di Andrea Appiani e uno studio in stile barocchetto.
La villa può essere visitata solo previo appuntamento con la Pro Loco.


Villa Scotti

Progettata da un allievo di Giuseppe Piermarini fu costruita nei primi anni dell'800 per una famiglia di Robecco. La planimetria segue il tipico schema a U delle residenze neoclassiche.
La villa è sede del Municipio e si può visitare solo previo appuntamento con la Pro Loco.


Villa Gromo di Ternengo

La Villa Gromo di Ternengo è stata rifatta nel 1869. Essa ha preso questo nome da quando nel 1884 Antonietta Negrotto Cambiaso, discendente dei Casati, sposò Emanuele Gromo Richelmy conte di Ternengo. L'atrio centrale, affrescato, serviva per passare dal parco, che rivolge al Naviglio il padiglione a imbarcadero della "Sirenella".
La villa può essere visitata solo previo appuntamento con la Pro Loco.


Territorio e parchi

Nel comune di Robecco sul Naviglio si trova il Parco Lombardo della Valle del Ticino

Lavoro e formazione professionale

 
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