Storia del Comune
Centro maggiore del Milanese sud-occidentale, di formazione romana, fortificata almeno dal Trecento, oggi cittadina vivacemente produttiva, è passata alla storia per la battaglia (Piemontesi e Francesi da una parte, Austro-Ungarici dall'altra) che nel 1859 decise la sorte della Lombardia legandola a quella dell'Italia allora in formazione. Ricordano il fatto la basilica celebrativa di San Martino (1903), fori di proiettile sulla settecentesca Casa Giacobbe, il monumento (1895) al vincitore, il generale francese Patrice Mac Mahon, e un obelisco- ossario (1872). Importanza artistica hanno la chiesa dell'Assunta, di origine romanica, il Palazzo Morandi, della seconda metà del Settecento, la Villa e il Palazzo Crivelli, quest'ultimo con permanenze quattrocentesche. In località Ponte Vecchio, dove è situata anche la Riserva naturale orientata "La Fagiana", ha sede e centro informazioni il Parco Lombardo della Valle del Ticino, istituito nel 1974 ed esteso lungo il corso del fiume per circa novantamila ettari.
Storia dello Stemma
Lo stemma del Comune di Magenta deriva, nella sua sostanza, da quello dell'antica e potente famiglia lombarda dei da Mazenta che ha tratto nome e origine proprio da questa terra. Lo stemma di questa antica famiglia è miniato a pagina 224 dello Stemmario Trivulziano. Questo antico stemma è così blasonato: Controfasciato d'oro e di nero; proprio come lo stemma del Comune di Magenta. Unica differenza, il "capo" (ossia la terza parte superiore dello scudo) di colore oro, che il Comune di Magenta ha voluto inserire nello stemma, caricato da un'aquila di nero. Questo particolare tipo di capo prende in araldica il nome di "Capo dell'Impero" in quanto un tempo denotava, per il suo titolare, l'appartenenza alla fazione ghibellina, ossia imperiale. Ancora una breve osservazione di carattere araldico: il controfasciato (in questo caso, di tipo partito) è uno scudo fasciato che, rispetto alla linea divisoria verticale, ha le fasce opposte di due smalti alternati. Con Decreto del Capo Provvisorio dello Stato, del 25 maggio 1947, al Comune di Magenta è stato concesso il titolo di Città.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 22,0 kmq per una popolazione legale di 24.130 abitanti (al 31.12.2021).
Scarica la scheda demografico-amministrativa.
Oratorio di San Biagio
Il Convento delle Madri Canossiane ingloba dal 1884 l'antico Oratorio di San Biagio, che ha veste cinque-seicentesca ma che fu la parrocchiale originaria di Magenta, in un sito dove si sono trovate tracce di una necropoli gallo-romana. Il piccolo edificio, aperto soltanto il giorno di San Biagio, conserva due dipinti seicenteschi di Giovanni Maria Arduino.
San Martino
Casa Giacobbe
La Casa Giacobbe è una storica abitazione settecentesca appartenuta ad un' importante famiglia magentina, che ancora mostra fori di proiettili sulla facciata. L'atrio a portico è decorato da affreschi di fine '800, opera di Giacomo Campi.
Villa Castiglioni
Organismo architettonico complesso, è formato da due cortili, il corpo di fabbrica e i giardini, disposti lungo un unico asse parallelo al Naviglio. Attualmen-te è sede del Consiglio Parco lombardo della Valle del Ticino.
La Peralza
Insigne villa-fattoria del 1692 con saloni affrescati, scaloni, facciata porticata.
Pontevecchio di Magenta
Frazione di Magenta indipendente e molto diversa per atmosfere. Situata lungo il Ticino, ci si può inoltrare verso i boschi che bordano il fiume, magari noleggiando la bici da una bottega locale oppure direttamente alla Cascina Bullona.
Territorio e parchi
Nel comune di Magenta si trova il Parco Lombardo della Valle del Ticino