Storia del Comune
Centro storico sulla riva destra dell'Adda - citato già in un diploma dell'887, da oltre un millennio arroccato per le sue evidenti funzioni strategiche - si è arricchito a partire dal Settecento di residenze del patriziato milanese. Spicca su tutte la Villa Borromeo d'Adda, realizzata circa tre secoli fa su disegni di Francesco Croce, quindi trasformata in forme neoclassiche dopo il 1781 da Giuseppe Piermarini, l'architetto della Scala; intorno si stende un parco di settantamila metri quadrati. Il castello, fatto rifare nel Quattrocento da Francesco Sforza, era sorto prima del Mille. Ai suoi piedi origina la Muzza, uno dei più importanti e antichi canali d'irrigazione d'Europa, che limita Cassano a sud-est e alimenta la vecchia centrale idroelettrica del Linificio Canapificio Nazionale. A nord, altrettanto vitale per il luogo, scorre il Naviglio della Martesana.
Storia dello Stemma
La derivazione araldica dello stemma del Comune di Cassano d'Adda va individuata nello stemma dell'antica famiglia lombarda dei da Cassan, che, con molta probabilità, ha tratto nome e origine dalla terra di questo Comune. Lo stemma di questa famiglia è riprodotto identicamente su tutti e tre i principali stemmari lombardi: a pagina 121 e 123 dello Stemmario Trivulziano, nel cinquecentesco Codice Archinto della Biblioteca Reale di Torino e nello Stemmario Cremosano. Questo antico stemma porta la figura di tre casse e può considerarsi uno stemma "parlante". Il Comune di Cassano d'Adda utilizza, peraltro, uno stemma diverso, in cui il fondo del campo, da argento, è diventato rosso; in cui le tre casse - trasformate in tre piccole case - hanno assunto il colore oro; e in cui è stata inserita la nuova figura della riviera d'azzurro, tendente a visualizzare - molto probabilmente - il fiume Adda. Si fa inoltre presente che il Comune utilizza nel suo stemma una corona, non corretta, che assomiglia più a quella di Città che non a quella di Comune, come dovrebbe invece essere.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 18,6 kmq per una popolazione legale di 19.194 abitanti (al 31.12.2021).
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Castello Borromeo d'Adda
Posto sopra l'argine della Muzza, il Castello Borromeo vanta una storia millenaria. Noto sin dal IX secolo, quando una rocca accolse la venuta di Carlomanno, fu poi conteso fra Torriani e Visconti. Caduto in mano veneta nel 1446, venne riconquistato da Francesco Sforza, che tra 1451 e 1474 assegnò il compito di ristrutturarne le difese all'architetto Bartolomeo Gadio. Datano da allora l'imponente muraglia di contrafforti sull' Adda, le merlature e le falconiere sugli spalti, l'allargamento della Muzza in funzione difensiva, il nuovo corpo frontale cui si deve la fisionomia attuale. Adibito nel 1705 a carcere militare, sul finire di quel secolo rischiò di essere demolito per lasciar spazio a un palazzo destinato al Principe Ferdinando, figlio di Maria Teresa: ma si perdette solo il portone del ricetto che proteggeva il borgo. Nell’800 il castello fu utilizzato come pretura, carcere, caserma e, nell’ala destra, come opificio; durante il secolo scorso, anche come magazzino e discoteca. I restauri degli ultimi anni hanno fatto scoprire affreschi di scuola giottesca, probabilmente fatti eseguire sotto Ottone Visconti, segno di funzioni anche residenziali.
Villa Borromeo d'Adda
Sontuosa dimora preceduta dalla vasta corte d'onore che ne accentua la rigorosa impostazione prospettica. Fu il Piermarini a conferirle tra il 1780 e il 1785 l'attuale veste neoclassica, intervenendo su un edificio di Francesco Croce (l’architetto che a Milano costruì la guglia maggiore del Duomo, con la Madonnina, e che sopraelevò il Palazzo della Ragione). La villa, arricchita da un grande parco, prospetta sul viale che, attraversando il paese, conduce alla piazza delimitata dal Castello Borromeo.
Commissionata dalla Famiglia d' Adda, la villa passò in eredità ai Borromeo a fine '800. Durante la Seconda Guerra Mondiale la villa subì l'occupazione militare tedesca e finì smembrata in abitazioni familiari. L'ha fatta rivivere, dagli anni '80 del 900, un acquisto privato.
Villa Rosales Pallavicini Brambilla
E' stata edificata nel 1600 come bastione di difesa, trasformata in dimora nobiliare da Giuseppe Pezzoli tra il 1770 e il 1790. Il notevole giardino, che include una fontana circolare con putti in marmo, è composto da cinque spalti con balaustre attraversati da una scalinata che digrada verso il canale.
Nel salone da ballo sono presenti affreschi dei fratelli Galliari, primi scenografi della scala all’epoca di Maria Teresa.
Linificio Canapificio Nazionale
L'intero settore nordorientale di Cassano è caratterizzato dalla presenza del Linificio Canapificio Nazionale, vasto e storico stabilimento originato da una filanda fatta costruire intorno al 1842 dalla Società Battaglia & C. Rilevata nel 1873 dagli imprenditori di un impianto analogo a Fara Gera d'Adda, in sponda bergamasca, ebbe allora nuovi reparti per la tessitura e il candeggio di lino e canapa. Lungo la via che costeggia il fabbricato sorge l'asciutta mole del Convitto Operaio, costruito nel 1907 per ospitare parte delle maestranze, alloggiate anche nelle villette a schiera che dominano il complesso da un’altura vicina. La produzione si è chiusa nel 1994.
Groppello d'Adda
Tra Vaprio e Cassano, si adagia su un poggio quasi impercettibile (cui probabilmente deve il nome, dal termine groppa) il piccolo abitato di Gropello, frazione di Cassano. Non si conosce l'esatta nascita del borgo contadino, anche se di certo fin dal 1160 il procuratore dei vescovi di Milano possedeva una villa quì. In origine l'abitato stava in riva destra dell'Adda. Con lo scavo del Naviglio della Martesana la comunità si spostò, finché l'uso del ponte sul canale non prese a favorire, fra '600 e '700, un collegamento tra le rive.
Rudun
Sulla sponda destra del Naviglio Martesana, presso il Ponte di Groppello d'Adda si trova un'imponente ruota idraulica, popolarmente chiamata "rudun". Fu voluta da Carlo Borromeo alla fine del 1500 per portare l'acqua a livello della strada e permettere così l'irrigazione degli orti e dei giardini della Villa Arcivescovile. Un parziale restauro effettuato negli anni novanta ha ripristinato la ruota che continua a funzionare per scopi prevalentemente didattici e rievocativi.
Territorio e parchi
Nel comune di Cassano d'Adda si trova il Parco Adda Nord