Storia del Comune
Nome degli abitanti: Binaschini
Storicamente borgo di confine tra il Milanese e il Pavese lungo il Naviglio, diviso dal fossatum (il Ticinello) scavato dai Milanesi nel XII secolo, e più indietro nel tempo territorio d'insediamento addirittura neolitico (3000-2000 a.C.), Binasco corrisponde oggi al primo casello autostradale a sud di Milano lungo la autostrada A7 per Genova. L'importanza del luogo è sottolineata da quella del Castello Visconteo (oggi Municipio), risalente al 1329, e dalle dimensioni della parrocchiale dei Santi Stefano e Giovanni, edificio di fine Settecento, al cui interno sono presenti una pala di Luigi Pellegrini, detto Scaramuccia, e due opere della cerchia di Bernardino Luini. Il castello fu, nel 1418, il luogo in cui venne imprigionata e decapitata Beatrice di Tenda, accusata di adulterio dal marito Filippo Maria Visconti, duca di Milano. Il fatto di maggior rilievo nella storia di Binasco fu la rappresaglia attuata dai napoleonici nel 1796, quando all'opposizione dei contadini i Francesi reagirono incendiando l'abitato.
Storia dello Stemma
Dal punto di vista araldico, la denominazione di "male ordinate" relativa alle stelle dello stemma sta a indicare che più pezzi di una stessa figura sono disposti uno su due, oppure uno su tre, oppure uno su due su tre, e così di seguito. Nello scudo dello stemma viene richiamato il Castello Visconteo al centro dell'abitato dal XIV Secolo. Questo tuttavia non corrisponde - in alcun modo - alla figura del castello così come è prevista dalla prassi araldica. Proprio allo scopo di codificare definitivamente, in un corretto emblema araldico, il proprio stemma, il Comune ha attualmente in corso una pratica presso l'Ufficio Onorificenze e Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di ottenere in breve tempo la concessione di un nuovo stemma.
Popolazione e territorio
La superficie del comune è di 3,9 kmq per una popolazione legale di 7.086 abitanti (al 31.12.2021).
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Il castello visconteo
La costruzione iniziò intorno al 1280, durante la lotta tra Torriani e Visconti, e terminò prima del 1310. Costruito per necessità difensive, all'interno di un borgo fortificato posto su una via di grande traffico, il castello è un quadrilatero dall'impianto architettonico ben munito, con quattro torri agli angoli e una “grande e fortissima torre” al centro del complesso, anch'essa a pianta quadrata ed alta oltre 35 metri, che dominava il borgo e tutto il circondario.
La chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Stefano
Incomincita nel 1750, fu ultimata solo nel 1787, anche se la data che si trova scolpita sulla parete esterna dell’edificio, sopra il coro, è il 1783.
Numerose opere d'arte furono qui trasferite dalla chiesa di S. Maria in campo nel 1805, quando il suo convento venne chiuso e questa passo nelle proprietà del Demanio Pubblico. Tra queste, il coro ligneo con stalli in noce che corona l’abside e la balaustra che ora delimita l’altare della Madonna del Rosario furono voluti nel XVI Secolo dall'allora feudatario di Binasco Pietro Consalvo de Mendoza, il cui stemma inciso nel marmo è stato murato a sinistra dell’ingresso.
L’effigie in rilievo della Madonna con il Bambino risale invece alla prima metà del Quattrocento, e sotto di essa si dice che amasse intrattenersi il Beato Baldassarre Ravaschieri, una cui statua, opera di Antonio Amadeo (1447-1522), si può ammirare sul lato sinistro dell’altare della Beata Veronica.
Il medaglione della grande cupola al centro della navata ospita un affresco del pittore Schieppati eseguito tra il 1784 e il 1788.
Nel corso dei restauri del 1934 fu arricchita di pregevoli pannelli, opera del trevigliese Giacomo Bellotti, su disegno del pittore e decoratore binaschino Luigi Migliavacca, al quale si devono molti dei restanti affreschi e tutto l’ornamento decorativo.
Territorio e parchi
Nel comune di Binasco si trova il Parco Agricolo Sud Milano