UE-Turchia: la Basilica di Santa Sofia torna una moschea, lo ha stabilito una sentenza del Consiglio di Stato turco

Tue Jul 14 13:08:33 CEST 2020 - Josep Borrell molto critico

Dal prossimo 24 luglio, Santa Sofia, la millenaria basilica bizantina a Instanbul, sarà di nuovo luogo di culto islamico. Lo ha deciso il Consiglio di Stato della Turchia, annullando di fatto quanto era stato stabilibto nel 1934 da Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della Repubblica di Turchia, che da moschea l'aveva riconvertita in museo e da allora così era rimasta. Particolarmente soddisfatto della decisione il Presidente turco Pecep Tayyp Erdogan, che già lo scorso anno aveva promesso di intervenire in questo senso alla vigilia delle elezioni amministrative del 31 marzo. Lo scorso 10 luglio, in un discorso rivolto alla nazione, ha sottolineato che la riconversione in moschea rapprenta un "diritto so-vrano" della Turchia.

Numerose le reazioni contrarie, per ragioni storico-politiche della decisione di Ankara, che si sono sollevate da più parti. Per la Chiesa di tratta di un duro colpo per tutte le iniziative di dialogo islamico-cristiano avviate negli ultimi tre decenni, come risposta alle insidie dell'estremismo e del fanatismo settario. Lo strappo di Santa Sofia viene visto in sostanza come un sabotaggio ai novi cammini di fratellanza tra cristinai e musulmani. 

L'UNESCO ha espresso "profondo rammarico per la decisione delle autorità turche" che è stata assunta senza una preliminare discussione con l'organizzazione, che ha iscritto Santa Sofia nella lista dei beni Patrimonio dell'uminità e si riserva di incaricare una Commissione tecnica di approfondire la vicenda.

Lina Mendoni, ministra greca della Cultura, si dice contraria per ragioni storico-politiche alla proposta di Ankara. "È una provocazione nei confronti del mondo civile. Il nazionalismo di cui fa prova il presidente Erdoğan riporta indietro di diversi secoli il suo Paese", ha commentato.

L'Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione europea, Josep Borrell, ha definito "deplorevole" la decisione, che mina la promozione del dialogo interreligioso.

 

Autore: dott.ssa Ester Lucà

Servizio Coordinamento politiche europee e relazioni internazionali.



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