Comune di Vaprio d'Adda

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Vice Sindaco Paolo MARGUTTI
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Storia del Comune

Nata come insediamento celtico in una stretta della valle dell'Adda, importante già in età romana, l'antica Vadulum ("passaggio", "guado") ebbe una prima linea di fortificazioni in epoca longobarda. Oggetto di scontro fra i Visconti e i Torriani, nel 1454 il suo castello fu distrutto. Verso il fiume si affaccia a terrazze il Palazzo Melzi d'Eril, famoso per aver ospitato fra il 1506 e il 1512 Leonardo da Vinci e avere poi custodito centinaia di fogli dei Codici leonardeschi. Molto più antica della chiesa parrocchiale di San Nicolò (1790) è la romanica San Colombano (XII-XIII secolo). In località Monasterolo un vasto parco circonda la Villa Castelbarco Albani, oggi riservata a mostre e a esposizioni. Fondamentale per la storia recente della cittadina è la tradizione tessile: gli stabilimenti Velluti Visconti (Velvis, già Visconti di Modrone) sono in funzione a partire dal 1839.

Storia dello Stemma

Lo stemma del Comune di Vaprio d'Adda ha voluto coniugare, attraverso emblemi araldici non immediatamente decodificabili, elementi descrittivi del suo territorio con elementi allusivi alla storia del luogo. L'elemento descrittivo è rappresentato nello stemma dalle due bande azzurre, che vorrebbero alludere ai due principali corsi d'acqua che solcano il territorio del Comune, il fiume Adda e il Naviglio della Martesana. L'elemento di carattere storico, invece, è rappresentato dalle due bande di colore rosso, che, alludendo al sangue versato dai combattenti, vuole ricordare le numerose battaglie che proprio su questo territorio sono state combattute per il controllo di un importante valico fluviale. Inoltre, può essere interessante osservare che il "bandato" araldico è costituito da uno scudo pieno di bande di numero pari, con smalti fra loro alternati. La "banda" araldica è una striscia che scende diagonalmente dall'angolo destro del capo dello scudo (ossia dall'angolo sinistro per chi guarda) all'angolo sinistro della sua punta, larga un terzo dell'altezza dello scudo. Se le bande, come nel caso specifico, sono sei, la loro larghezza viene - ovviamente - diminuita in proporzione.

Popolazione e territorio

La superficie del comune è di 7,2 kmq per una popolazione legale di 9.462 abitanti (al 31.12.2021).
Scarica la scheda demografico-amministrativa.

Cultura e turismo

Villa Castlbarco Albani

Villa Castelbarco Albani fu costruita intorno al 1100 come monastero dei monaci cistercensi. Essa rispetta le più importanti caratteristiche di quel periodo come il cortile-chiostro, il refettorio e il dormitorio. Dimora estiva dei Simonetta, e nell'800 dei Castelbarco Albani, ha ricevuto soprattutto da questi ultimi una serie di ampliamenti di chiave neoclassica come saloni di rappresentanza, il teatrino presso la spianata della terrazza e gallerie prospicienti il Naviglio. Interessante, inoltre, è la ruota metallica che azionava la pompa per l'irrigazione osservabile lungo il canale.


Chiesa di San Colombano

Chiesa romanica ad unica navata, dei secoli XI-XII. Ha semplice facciata a capanna e decorazioni scultoree scolpite ad altorilievo sul portale. Essa è citata nei libri d'arte come un prezioso esempio della vitalità, della capacità innovativa ed inventiva degli architetti e scultori romanici.


Vellutificio Visconti di Modrone - Stabilimento Velvis

La vecchia data delle tradizioni di industria tessile lungo l'Adda è testimoniata, meglio che da ogni altro stabilimento, dal grande Vellutificio Visconti di Modrone nei quartieri meridionali di Vaprio d'Adda. Avviato nel 1839 per la filatura e la torcitura del cotone dalla società Stoli Dell'Acqua & Co., la fabbrica passò nel 1858 sotto proprietà Archinto, per essere rilevata 7 anni più tardi dai Visconti di Modrone. A loro si deve il marchio Velvis (Velluti Visconti) che ancora oggi denota qualità nei pantaloni maschili a coste. I Visconti introdussero migliorie tecniche di assoluta avanguardia per l'epoca, a partire dalla centrale a vapore. Ancora imponente è l'aspetto architettonico su 4 piani con torre merlata, torrette angolari, toni nobiliari di sapore medioevale. La torre nascondeva un albero motore verticale che distribuiva la propria forza ai vari livelli dello stabilmento.


Ciesa parrocchiale di San Nicolò

La parrocchia di S. Nicolò è situata nel cuore del centro abitato di Vaprio in una piazza disegnata appositamente per accoglierla. La sua facciata ricorda un tempio greco, con tanto di colonne dai capitelli ionici e di grande frontone. Fu costruita nel 1816-17 su disegni attribuiti a Luigi Cagnola, di qualche anno posteriore (1833) risale invece l'alto ed elegante campanile. All'interno, a navata unica, si trovano affreschi tardi-ottocenteschi del pittore locale Natale Riva, allievo di Francesco Hayez, e un organo con 3600 canne.


Villa Visconti di Modrone

Da Piazza Cavour si affaccia verso fiume la Villa Visconti di Modrone, oggi di vesti eclettiche ottocentesche ma certamente sorta prima di metà '700. Il suo giardino terrazzato si rivolge al fiume, che in questo tratto è costeggiato vicinissimo dal Naviglio della Martesana; dalla piazza, una scalinata in pietra scende a raggiungere il canale e un suo lavatoio. Nell'isolato di Villa Visconti, un pannello segnaletico presenta le tracce - riscoperte e rese ben visibili - di quelli che erano stati un oratorio del XII secolo e la successiva cappella privata di Giovanni Melzi, dedicata a San Bernardino.


Villa Melzi d'Eril

Villa costruita per volere di Giovanni Melzi d'Eril entro il 1482, sfruttando le rovine di un precedente castello, ed ampliata nel 600. L'aspetto odierno dell'edificio, particolare per i suoi terrazzamenti a giardino che digradano sull'Adda, è il risultato dei radicali rimaneggiamenti compiuti nel 1845. Come ricorda una targa in pietra sul muro di cinta, la villa ospitò Leonardo tra il 1506 e il 1513. Dei numerosi scritti ed opere che ricordano la presenza del genio, il più noto è il cosidetto "Madonnone" all'ultimo piano dell'edificio: un grande affresco che raffigura una Madonna con Bambino. Lo concluse nel 1510 Francesco Melzi, figlio di Giovanni.


Cartiera Binda

A nord del centro storico di Vaprio, il Naviglio della Martesana e l'Adda isolano la vasta area della Cartiera Binda, autentico monumento dell'archeologia industriale locale. Di carriera secolare, è stata proprietà dei Melzi, dal 1868 della Società Maglia-Pigna e dal 1920 dei Binda milanesi, che la potenziarono e ammodernarono. Gli ultimi proprietari, che nel 2007 hanno deciso la chiusura dello stabilimento, sono stati svedesi. Ciò che ai giorni nostri appare del moderno stabilimento non ha niente a che vedere con la storica cartiera, il cui primo nucleo risaliva addirittura al 1774.


Territorio e parchi

Nel comune di Vaprio d'Adda si trova il Parco Adda Nord

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